Appunti dal corso di orto giardino naturale tenutosi presso il Museo nel mese di aprile 2011 Per tutti coloro che hanno voglia di riavvicinare la terra e i suoi insegnamenti e migliorare la qualità della loro vita e del loro sentire.

 

Con l’arrivo della primavera quest’anno al museo è sbocciato anche uno spettacolare orto-giardino naturale!

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E’ stato realizzato seguendo i principi della nostra filosofia: progettare e realizzare osservando i comportamenti della natura,in armonia con l’ ecosistema presente,nutrendo il terreno e i miliardi di esseri viventi che lo abitano, senza l’ utilizzo di concimi chimici e trattamenti fitosanitari. Questo orto-giardino ha una tripla valenza: è fonte di cibo sano e naturale, migliora ed arricchisce il terreno seguendo i naturali processi della vita vegetale ed animale e in ultimo, ma non di meno importanza, è un vero piacere per i sensi e lo spirito di chi lo visita, ne osserva i mutamenti, gli stacchi cromatici,le sfumature, le interazioni tra le diverse piante e ne raccoglie i loro frutti. L’ orto è stato realizzato in una grande aiuola, dove erano già presenti rose,cespugli e arbusti. Inizialmente il terreno è stato lavorato ed arricchito con materiale organico di origine animale e vegetale,trattandosi di un terreno argilloso con una struttura ed una tessitura che lo rendevano molto difficile da lavorare e poco fertile soprattutto per gli ortaggi, che hanno grandi esigenze di nutrienti; dopodiché si è passati alla realizzazione di aiuole rialzate, prendendo la terra da quelli che poi sono diventati i camminamenti per poter accedere comodamente a tutte le zone dell’orto-giardino. Alle aiuole abbiamo dato forme sinuose e irregolari, che abbracciano,circondano e delimitano gli spazi dedicati alle rose, ai cespugli e agli arbusti.

A questo punto sono iniziati i trapianti e le semine di ortaggi e fiori, seguendo una logica di “caos studiato”. Abbiamo seguito le regole delle consociazioni tra le piante ovvero mettere un determinato tipo di ortaggio o fiore vicino ad un altro crea una sorta di sinergia e aiuto reciproco, tenendo lontani i parassiti e le malattie di una e dell’ altra specie con i loro odori o attirando, tramite i richiami cromatici,   insetti utili per l’ impollinazione dei fiori e altri che svolgono un importante ruolo di predatori e antagonisti dei suddetti parassiti.

Seguendo sempre la filosofia di osservare ed imitare possiamo notare che non esistono monoculture in natura,ma anzi la convivenza di certe specie ha precisi significati, in alcuni casi crea un sinergia positiva, in altri invece accade un fenomeno di vera e propria incompatibilità. La scelta del posto di ciascun ortaggio è stata dettata anche dalle esigenze di più o meno luce per le diverse varietà e anche qui le piante vanno in soccorso delle altre piante, ad esempio le insalate troveranno nella stagione più calda rinfresco sotto le foglie dei cavoli e ombra dietro i pomodori, così come il basilico e il prezzemolo, che a loro volta miglioreranno l’aroma di peperoni e pomodori. Anche alle leguminose viene data grande importanza, in quanto le loro radici sono azoto fissatici   e di conseguenza arricchiscono la fertilità del suolo, su ogni aiuola sono presenti 3 o più famiglie di ortaggi e diverse tipologie di fiore, aumentando esponenzialmente la biodiversità. Ci siamo anche divertiti a consociare mescolando e accostando i vari colori di foglie,fiori e frutti tra loro.

 

Per l’ irrigazione è stato creato un impianto con tubi di ala gocciolante, che serpeggia sulle aiuole, garantendo il giusto apporto idrico e soddisfacendo le esigenze di ogni ortaggio.

In ultimo tutta la superficie di ciascuna aiuola è stata ricoperta con uno strato di paglia,dal quale spuntano le diverse piantine, sempre seguendo la filosofia di osservazione e imitazione si può notare che la natura non lascia mai un terreno nudo e scoperto,se non nelle zone desertiche, dove appunto la vita vegetale è molto limitata o addirittura inesistente.

Questo tipo di pacciamatura offre numerosi vantaggi come: trattenere l’umidità, risparmiando acqua nell’irrigazione, evitare le escursioni termiche del suolo, riscaldare il terreno ed accelerare le prime fasi dello sviluppo delle piante, proteggere il terreno dalle piogge e quindi dal suo conseguente compattamento e dall’ eccessivo calore che comporta spaccature e crepe del suolo.

Oltre a questo è un ottimo controllo delle erbe infestanti, non facendo filtrare la luce se non negli appositi spazi dedicati agli ortaggi e durante la sua decomposizione apporta materiale organico al terreno e quindi cibo per lombrichi e microrganismi che a loro volta lo trasformeranno in humus e in nutrienti per le piante.


Tutti i camminamenti sono stati poi ricoperti con uno strato di cartoni e sopra uno strato di segatura, questo per evitare che le erbe pioniere infestanti (erroneamente definite erbacce) possano crescere e colonizzare gli spazi, rendendo i camminamenti impraticabili e bisognosi di continue manutenzioni e diserbi. Questi strati di materiali fanno si che nelle giornate di pioggia l’orto non diventi un percorso impraticabile di fango e acqua e danno un notevole contrasto cromatico con i colori degli ortaggi e della paglia. Nel tempo i cartoni e la segatura si decompongono e vanno a creare ulteriore arricchimento al terreno.

Questo tipo di orto implica un importante processo e cioè quello di non vangare più la terra! L’ anno seguente le aiuole verranno solo rincalzate e arieggiate delicatamente con un forcale, senza distruggere la struttura del terreno, dove la fertilità nel corso del tempo aumenterà sempre di più, raggiungendo il suo naturale equilibrio.

In questo spazio di Vita non verranno effettuati trattamenti fitosanitari o concimazioni chimiche, in presenza di malattie o parassiti, verranno effettuati se necessario solo trattamenti con preparati naturali, decotti, infusi e macerati a base di piante.

 

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Gli ortaggi verranno raccolti secondo attenti criteri: verranno tagliati e mai estirpati, verranno lasciate foglie e piccoli getti per le ricrescite, tutte le parti aeree non destinate al consumo verranno restituite al terreno, come nutrimento agli esseri viventi che lo abitano, le radici non verranno mai estratte dal suolo, ma lasciate a decomporsi dopo il naturale ciclo vitale della pianta, così da migliorare la struttura del terreno, arieggiarlo e nutrire i microrganismi del sottosuolo. L’ orto-giardino naturale è un ottimo connubio tra produzione di ortaggi naturali ed estetica, biodiversità e rigenerazione del suolo, sostenibilità e riciclo di materiali, secondo la legge del restituire alla natura quel che essa ci dona, lavorando con la terra e per la terra, senza sfruttarla ed impoverirla e chissà che durante l’ estate non nasca un amore stagionale tra un pomodoro e una rosa, una zucchina e un melograno, un peperone e una forsizia.

Organizzato da:

Museo Giardino della Rosa Antica

Docenti:

Dott.ssa Anna Morera Perez

Giorgio Lubrano

 

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