Polletto piccante e sottofondi musicali

''Abbiamo letto questo articolo di ...Roberto Delpiano

de 'la cultura del cibo'   e ci ha talmente divertiti che volevamo farvene partecipi.

I commenti sono ben graditi!''

 

Esperienze di un ex capellone rockettaro, musicista casinaro nel mondo della Generazione Canale 5

 

Tutti dovrebbero farlo, una volta nella loro vita, per capire e vedere, sapere. Knowledge, truth, wisdom, that's about it. Mi scuso se questo articolo potrà essere un poco scoordinato, ma sono ancora scosso.
Tutti, dovrebbero, dicevo, provare il polletto piccante, con le patate fritte, ed aperitivo di noccioline che poi si buttano le bucce per terra e poco alla volta diventano quasi un tappeto, ed  accompagnamento musicale tekno, de gustibus non est disputandum.
polloarrostoIl Luogo, i Fatti, il Cibo
BEFeD - Brew Pub
Via Ariosto, 36 bis - Settimo Torinese (TO) - Tel 011-8015392
È inutile che andiate sul sito, non è ancora attivo.

Altro non poteva essere che un posto che vuole essere il più straniero possibile, nel cuore della patania dove tra un po' si insegnerà (presumo) il piemontese verace. Se quello delle Langhe o l'Astigiano stretto, non so.
Il pollo effettivamente non è male, sicuramente il cardiologo che mi ha consigliato una vita più moderata avrebbe qualcosa da ridire, ma è buono davvero, non tanto piccante, però, io sono abituato alla cucina indiana e quella messicana. Eccellenti le patate, troppe forse per chi ha viaggiato e lavorato per 18 ore consecutive oggi. Birra abbondante e buona in caraffone da 2 litri. Fin qui tutto bene dal punto di vista alimentare.

L'Ambiente, la Musica e l'Animazione
Per quanto riguarda l'ambiente, devo riconoscere che sono rimasto un poco sconcertato. Uno dei miei sensi, l'udito per l'appunto, che è passato indenne da anni di Rock duro, appiccicato a "stage amplifiers" di wattaggio a 4 cifre, non ce l'ha fatta. E io che credevo di essere già passato di là.


NO INVECE. Il BEFeD è una catena di simil-birrerie sparse per tutta Italia, con un nome che qualche "pubblicitario" o "comunicatore" di paese si è inventato, volendo presumibilmente significare: "be fed" = essere nutrito/i tradotto nella lingua di Dante, giocando abilmente (credo io, eh!) sullo scherzo Bef-Beef, quello dei Beefeaters, mangiatori di carne di manzo.
Insomma, nome carino, kitch, paesanotto.

Ma il volume della musica, oh gente, quello mai più potrò dimenticare. Nel locale urlano, ululano sciami di veline in vestitini da simil-troie (per carità, una gratificazione per gli occhi …), e ragazzotti il cui papà, indubbiamente, paga tutto.
E noi lì, lavoratori stanchi. Io ed alcuni colleghi e capi, una giornata lunga ed intensa, tanti Km in autostrada, riunioni, fotografie.
E sui tavoli, sulle sedie, tutti gli integranti di questo "spettacolo", ad ululare canzoni (complimenti all'impianto di diffusione sonora, perlomeno il suono non era distorto, a quei volumi non è facile) e tanto impatto sonoro giuro che non ho sperimentato neanche al Carnevale di Rio, dentro al Sambodromo, culo a culo con la "Bateria da Mangueira", 300 integranti che battevano come forsennati sui rispettivi strumenti  e poi il TIR di amplificazione, più gli enormi amplificatori a bordo sfilata, senza contare un 50.000 persone sugli spalti a cantare il samba … E in quanto a volume i Brasiliani ci sanno fare, vedere per credere.

Ma qui è di più, molto di più. La musica tekno martella, neanche ad Abu Graib o a Guantanamo possono umanamente avere raggiunto tali livelli.
Mi dicono che prima delle 23:00 è meglio, però, meno male.
E le canzoni, OhMyGod, tutto il repertorio di "Indietro Tutta" rifatto in versione tekno. WOW. La Generazione Canale 5 al completo, similveline che cercano di dare "o golpe da boceta" e tronisti che agitano quasi a ritmo i braccini non muscolosi per impressionare le suddette sperando di non andare in bianco. Crisis, what Crisis?
E poi finalmente l'apoteosi, tutti su tavoli e sedie, fortunatamente massicci, legno pieno come si conviene, a cantare "Uaai Em Ci Ei!" a urlare, ululare, e dato il volume di fondo, a malapena si riuscivano a sentire le loro forti voci di ventenni non coinvolti dal processo distruttivo della società odierna, tanto era alto il volume, tutto con pesantissimo ritmo tekno, YMCA!

Un delirio, dunque, sogno o son desto? Il mio sguardo girava per il salone, sotto le gonne inguinali, sui tavoli ingombri di bottiglie di acqua con le bollicine e bucce di noccioline, sulle sedie contro le finestre (doppi vetri spero) e mi sembrava di essere in un sogno, un film malriuscito di Kurosawa coprodotto con Tarantino (Quentin), e lì sono crollato, e sono uscito.
Pollopatatinebirra me li ero già ingollati stile "sono mesi che non mangio" ed ho lasciato il puttanodromo di vergini Ferrarelle, portando quel poco che rimaneva del mio sistema auditivo all'aperto.

Per finire
Una chicca antropologica: mentre mi trovavo vicino all'ingresso in attesa dei colleghi che non erano riusciti a scamparla così rapidamente, è arrivato un tipo, 50+, completo grigio senza cravatta, capello imbiancato tagliato serio, aria rabbuiata, È entrato svelto ed uscito dopo 5 minuti, forse meno, con aria ancora più scura. Mezzanotte circa, cercava forse la sua velin-figlia?
Probabile ;-)

Voi fate come volete, avvisare vi ho avvisati, io ho ancora gli incubi adesso.

di Roberto Delpiano