Questa è la storia di una coppia di falchi di nome PIETRO E PIETRINA…

Questa è la storia di una coppia di falchi  di nome PIETRO E PIETRINA.

PIETRO-E-PIETRINA.

Non si tratta di rapaci qualsiasi, sono infatti due splendidi esemplari di FALCO di ELEONORA, più comunemente chiamato FALCO DELLA REGINA. Probabilmente nessuno di voi ne ha mai sentito parlare. Appartengono a una specie migratrice, stanziata in areali di distribuzione molto ristretti. Durante la stagione invernale, i nostri PIETRO e PIETRINA assieme ai loro simili, vivono nella parte Nord del Madagascar.

Mentre con l’arrivo dell’estate (maggio-giugno), si spostano e vengono ad occupare gran parte delle piccole isole che costellano il mar mediterraneo, le coste dell’ALGERIA, del MAROCCO e delle CANARIE.  LE-SCOGLIERE-DEI-FALCHI-sNella fattispecie la nostra coppia si stabilisce su un piccolo terrazzino di una scogliera dell’ISOLA DI SAN PIETRO, situata al largo della costa sud-occidentale della Sardegna. Gli sono stati affibbiati questi due bizzarri nomi in onore di una simpatica coppia di anziani nativi dell’Isola, che parla in dialetto tabarkino (dialetto dell’Isola di San Pietro), con un rito e uno scambio di battute tali che definirlo serrato sarebbe un eufemismo.

E come questa anziana coppia, anche la coppia di falchi si scambia continui versi e richiami, che non lasciano alcun dubbio sul nome con cui chiamarli.

In seguito ad un periodo di corteggiamento, necessario a rinsaldare il rapporto, vi sarà la cova, che dura in media 28 giorni. Durante questo periodo, PIETRO si reca nell’entroterra per procacciare insetti. PIETRINA, al contrario, resta nel nido a covare, concedendosi solamente brevi soste. Una volta terminato il periodo della cova, c’è la schiusa delle uova. Questa è forse la fase più particolare della vita di PIETRO, PIETRINA e dei loro pulcini, perché, da insettivori, mutano il loro regime alimentare e divengono carnivori, cacciando i piccoli migratori, provenienti dal NORD e diretti in AFRICA.

Riescono così a far crescere la nuova generazione forte, sana e soprattutto in tempo breve, grazie ai grassi e alle proteine contenuti nella carne.

IL-NIDO. Durante i primi giorni di vita, sono i genitori a nutrire i piccoli. Ma quando questi ultimi hanno due o tre settimane, cominciano ad uscire dal nido e a fare i primi voli di prova, e sono in grado di nutrirsi autonomamente. Di conseguenza, i genitori creano delle vere e proprie dispense, in zone limitrofe al nido, ove conservare anche due, tre o quattro uccellini. Passa ancora qualche settimana; poi, verso i primi di novembre, quando ormai le giornate si fanno troppo fredde e corte, vediamo i primi gruppi di falchi spiccare il volo, diretti verso le foreste Malgasce.

 


In mezzo a tanti, crediamo di scorgere anche i nostri PIETRO e PIETRINA e i loro giovani falchi. Questi ultimi, l’anno prossimo, non torneranno sull’isola natia, ma si uniranno ad altri gruppi, diretti verso differenti colonie, per non perdere lo scambio genetico. Al contrario PIETRO e PIETRINA torneranno, come ogni anno, e ancora una volta danzeranno elegantemente il loro volo antico, la cui origine si perde nel tempo e nel blu profondo del cielo e del mare, anch’essi confusi in una armoniosa unione senza tempo.

Shami

TRAMONTO-SULL'ISOLA.

Le foto dei falchi sono di Bruno Berthemy