Anna e le piccole storie di animali

Una amica mi ha raccontato alcune storie di animali ambientate a Milano nel nostro quartiere.
Lei parlava un po’ in milanese e mi ha molto divertito ascoltare i suoi racconti.
Così ho deciso di prendere nota e di riportare sulla carta il tutto per pubblicarlo.

 

TENENTE COLOMBO

Passeri

LEDA aveva sempre avuto una passione per i PASSERI. Ogni giorno provvedeva a lasciargli buon cibo sul terrazzo del suo appartamento milanese.
Loro non mancavano mai di farle visita e ricambiarle il favore divorando tutto e portandole allegria con i loro canti e svolazzi.
Poi un giorno, un decreto cittadino decise di introdurre in città una nuova specie, le TACCOLE, della numerosa famiglia dei corvidi, con l’intento di controllare l’eccessiva presenza di COLOMBI e PICCIONI.

Taccola

Ma le TACCOLE hanno gusti sopraffini e sono piuttosto golose di uova e uccellini, e in città ne trovarono in abbondanza ed ebbero perciò un gran da fare.
Fu così che LEDA vide pian piano sparire tanti amici.
Tenente colombo

 

Ma, un giorno, si presentò un piccolo di colombo affamato e curioso. LEDA riuscì ad avvicinarlo porgendogli il cibo nella mano. Il piccolo prese confidenza e decise che erano buoni anche i croccantini del cane BILLY, altro ospite della casa. Così quando BILLY non finiva il cibo della sua ciotola, ci pensava bene a farlo il COLOMBO. Giorno dopo giorno cresceva e diventava grosso e robusto, superando anche la taglia dei suoi simili.
Non solo, ma gli piaceva soffermarsi sul balcone e allungare il collo verso la cucina e curiosare dentro casa. Con il tempo, d’estate si metteva a riposare all’ombra delle tapparelle basculanti; d’inverno poteva poi ripararsi dal freddo. Ingaggiava vere e proprie battaglie contro eventuali pretendenti per difendere la sua postazione. Fu così che LEDA lo chiamò TENENTE COLOMBO.
Da allora sono trascorsi almeno 4 anni, TENENTE COLOMBO è sempre lì, non si sa bene se sia sempre lui o un suo discendente, ma ormai l’amicizia è stretta e profonda. 

 

 

 

 

BILLY E IL CANARINO ARANCIONE

 

Billy e il canarino

Il cane BILLY non era per niente geloso degli ospiti che si avvicendavano nella sua casa. Con i passeri divideva un po’ di cibo, non puliva mai del tutto la sua ciotola perché sapeva che qualcuno sarebbe arrivato affamato e si sarebbe nutrito. Quando i suoi ‘padroni’ portavano qualche animaletto ferito o bisognoso da curare e aiutare, BILLY accettava di buon grado e dava una mano a modo suo.
Un giorno arrivò un nuovo inquilino, un canarino arancione, CIPPUTO. Era stato acquistato per 10 Euro da una giovane zingara che lo teneva in mano e lo vendeva per potersi comprare del cibo.
CIPPUTO era veramente messo male, magro e spennacchiato. Ma, piano piano, con cure amorevoli e buon cibo si era rimesso. Viveva felice e libero in casa, poteva entrare e uscire dalla sua gabbia-casa a piacere. Al mattino BILLY lo andava a salutare, mettendosi con il muso dentro la gabbia e aspettando che CIPPUTO lo salutasse con i suoi baci che erano dolci colpetti con il becco sul suo naso. CIPPUTO si occupava poi della pulizia del suo pelo e delle sue zampe.

Cipputo il canarino arancione


La loro amicizia non finì mai. Quando CIPPUTO morì, BILLY rimase triste per giorni. Si svegliava e andava subito a cercarlo nella sua gabbia. Lo fece sempre ogni giorno, finché, ormai invecchiato e quasi cieco, non morì anche lui e poté così raggiungere il suo adorato compagno.

 

 

LA CORNACCHIA CECCA

Le avevano tagliato le ali e ad una zampa aveva ancora una corda, era riuscita a fuggire da una sicura prigionia e ora camminava lenta per la strada, senza una meta.
Il custode di un palazzo la vede e la soccorre. Tutti vogliono conoscerla e ANNA le porta dei pezzetti di carne. CECCA gradisce molto e accetta di essere portata a casa sua.

La cornacchia Cecca

Le preparano un comodo alloggio sul terrazzo e provvedono al suo nutrimento. CECCA adora le uova e la carne. Quando riceve il cibo lo depone con cura in un angolo ben preciso del terrazzo, attendendo che gli umani entrino in casa e non la vedano. Poi prende il cibo e lo nasconde in un altro posto che, questa volta, conosce solo lei, per poterselo poi mangiare a piacimento e con calma. Deve aver vissuto una brutta esperienza altrove e ora ha tanta paura che le possa succedere ancora! Quando ha bisogno di qualcosa CECCA bussa alla finestra e chiede.
Rimane con ANNA e la sua famiglia per tre settimane. Poi, un giorno, un amico di famiglia che vive in campagna, viene a sapere della cornacchia, viene, la prende e la porta con sé in cascina. CECCA starà con lui e vivrà felice e libera per diversi anni. Chissà se lì avrà trovato un compagno e avuto dei piccoli? …..

L’ANATRA MUTA

E’ inverno. Sono le 7.00 del mattino. ANNA e i suoi genitori stanno prendendo un cappuccino guardando fuori il quartiere svegliarsi piano piano
Nella strada, in mezzo ad una corsia, un’ANATRA passeggia tranquilla, incurante del pericolo. ANNA, ancora in vestaglia e in ciabatte, senza pensare al freddo, si precipita in strada per soccorrere l’animale. Ma non sa bene come si prende un’ANATRA. Ci prova, ma quella si allerta, si drizza, scarta e inizia a correre. ANNA si lancia all’inseguimento ma è una vera impresa: l’ANATRA è più veloce e furba di lei, si destreggia tra la gente, le sfugge con leggerezza, tra l’ilarità generale del quartiere.

L'anatra muta

Alla fine ANNA, sfinita, rinuncia. Ma di lì a poco ecco arrivare un signore con l’ANATRA in braccio. La consegna ad ANNA che felice se la porta a casa. Le prepara una bacinella di acqua fresca sul terrazzo e l’ANATRA non ci pensa neppure un attimo a tuffarsi dentro e a sguazzare contenta.
Nel frattempo, ANNA si preoccupa di chiamare il Centro LIPU dell’OASI di VANZAGO che accetta di ospitare l’ANATRA. Così, dopo accurati controlli, viene introdotta nell’Oasi. Lì ritrova i suoi simili ed è libera e sicura.

 

… altre storie di ANNA arriveranno …………

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